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La Red Devil Baseball Piacenza é nata nel novembre del 1985, fondata dall’attuale presidente Luciano Dallospedale figura di spicco del baseball italiano, grazie ai numerosi successi conseguiti sia da giocatore che da allenatore nella massima serie italiana,senza dimenticare le 32 presenze collezionate con la maglia della Nazionale azzurra. La prima competizione ufficiale cui la Red Devil si iscrive é il campionato ragazzi del 1986, destinato a bambini di età minore ad 11 anni. Di quella squadra fanno parte, tra gli altri, Davide Dallospedale, Andrea D’Auria, Omar Cristalli e, dal 1987, Mattia Chiodaroli.
Il 1987 é l’anno della prima partecipazione della prima squadra ad un campionato: i Devils partecipano alla Serie C2 Nazionale. Del 1988 sono i primi successi, con la conquista della promozione in C1. Di quella squadra facevano parte lo stesso presidente Paco Dallospedale, Lorenzo Montanari, Max Achilli, i cugini Marenghi (colonne oggi del Piacenza Baseball, altra squadra piacentina): in poche parole, gran parte dei migliori prodotti del vivaio dell’intera provincia
Il 1989 e il 1990 sono due anni di grande crescita per i Devils, che disputano il campionato di Serie C1, con un rendimento sempre crescente, fino a sfiorare la promozione in Serie B nel 1990, quando, guidati dal manager milanese Dario Marchisio la Red Devil conquista la piazza d’onore nel proprio girone
La solidità della struttura societaria, ed il suo forte settore giovanile, ottengono il giusto riconoscimento quando la FIBS premia la Red Devil ripescandola per la Serie B del 1991, in seguito all’allargamento della serie cadetta a 24 squadre.
La partecipazione alla Serie B richiede un campo da gioco ben più attrezzato di quello su cui la Red Devil disputava le proprie partite casalinghe. Per questo la società, con un notevole sforzo organizzativo, riesce a convincere l’Amministrazione Comunale a costruire un nuovo impianto sportivo. Grazie alla supervisione diretta della società, il risultato é un impianto fra i migliori in circolazione, che, da quando é stato dotato delle tribune, non sfigurerebbe neanche nella massimo campionato italiano.
I Devils, da parte loro, nonostante l’indubbio svantaggio di giocare tutto il girone d’andata in trasferta (i lavori per lo stadio termineranno solo in coincidenza dell’inizio del ritorno) dimostrano sul campo di meritare la promozione ottenuta ma, purtroppo, la squadra retrocede all’ultima giornata di campionato.
Negli anni tra il 1992 e 1994 la Red Devil disputa campionati di vertice in Serie C1, con una squadra giovane in cui esordiranno i vari Sartori, Belforti, Ozzola, Chiodaroli, D’Auria e Cristalli, che costitueranno poi per anni l’ossatura della squadra, e soprattutto Davide Dallospedale, il più grande prodotto del vivaio piacentino. Nel 1994, la squadra sfiora la promozione in Serie B, perdendo ai playoff la possibilità di salire di categoria. Il 1995 é l’anno della maggiore soddisfazione agonistica della storia dei Devils: guidati da Guido Pellacini, uno dei migliori allenatori italiani di sempre, la squadra, dopo aver nuovamente visto sfumare di pochissimo la promozione in Serie B, vince la Coppa Italia di categoria, dopo una serie esaltante di successi contro tutte le migliori formazioni italiane della Serie C1.Nel 1996, poi, la squadra é costretta a subire un’altra doccia fredda. Guidati dal presidente Luciano Dallospedale, i Red Devil vengono ancora una volta sconfitti nell’ultima gara della serie di finale dei playoff per salire in Serie B,
in una partita resa purtroppo indimenticabile dai clamorosi torti arbitrali subiti. Nonostante questa sconfitta, ancora una volta gli sforzi della società vengono premiati dalla Federazione, che ripesca la squadra per la Serie B del 1997. Nel 1997 i Devils partecipano dunque alla serie B con l’intenzione di restarci. Nei primi tre anni di permanenza nella serie cadetta, infatti, la squadra, composta da soli giocatori piacentini, si rivela essere un cocktail ben riuscito di esperienza e gioventù. Accanto a pilastri del calibro di Groppi, Gabbiani, Montesissa, Sartori e Belforti si muovono, infatti, i prodotti del vivaio Ozzola, Chiodaroli e Cristalli, reduci da buoni campionati di Serie A2, e D’Auria, Agosti e Mariani, ormai pronti a stabilirsi definitivamente in prima squadra. Ne nascono tre ottimi campionati, in cui alla squadra, pur giocando spesso un buon baseball, mancherà purtroppo il definitivo salto di qualità.
Nel 2000 la Red Devil é costretta, suo malgrado, ad affrontare una piccola rivoluzione, a causa della defezione di tutta la “vecchia guardia”, tra cui spiccano i nomi dei vari Groppi, Gabbiani e Montesissa, tutti costretti ad appendere il guantone al chiodo a causa del lavoro o della famiglia. Reagendo prontamente alle nuove difficoltà, la società si accorda con una giovane società codognese, gli Stray Dogs, i cui elementi entrano a far parte della rosa piacentina. Tra questi é giusto ricordare giocatori come i cugini Palazzina, o Grazioli e Capellini, due giocatori con trascorsi anche in Serie A2, e l’ottimo ricevitore Talpo.La squadra viene affidata al tecnico lodigiano Armando Paggetti.Dopo una buona prima stagione, in cui viene raggiunta una tranquilla salvezza, la squadra incappa in quella che, probabilmente, é la sua peggiore stagione di sempre, nel 2001. Con una rosa ridotta all’osso da defezioni varie e da alcuni infortuni, soprattutto nel ruolo chiave dei lanciatori, la squadra vince solo 3 partite e retrocede mestamente in serie C.
Per un drammatico scherzo del fato, il giorno che sancisce il maggior dispiacere sportivo, con la doppia sconfitta nello scontro direttto contro i Dynos di Verona, che condanna i rossoneri alla retrocessione in C1, coincide con il giorno più triste della società, che piange in campo la scomparsa di Alberto Montesissa, che pur avendo smesso di giocare, era ancora uno di noi.
Costretta a confrontarsi con una stagione disastrosa oltre ogni più pessimistica previsione, la società della Red Devil sceglie di ripartire a testa bassa in una rifondazione che parte da lontano, concentrando gli sforzi maggiori nelle giovanili. Della squadra retrocessa restano solo alcuni piacentini, come Sartori o Belforti, e la rosa viene rimpolpata dagli elementi della seconda squadra della società, i Raiders, guidati dallo splendido ed inossidabile capitan Roda.Secondo posto nella stagione 2002 in serie C che vale la partecipazione alla C1 del 2003,nella quale i rossoneri,guidati nuovamente da Marchisio,centrano un onorevole terzo posto ad un soffio dai play off promozione.Nel 2004 i rossoneri proveranno a riconquistare sul campo quella serie B che manca ormai da troppo tempo.